mercoledì 3 maggio 2023

Il ritratto di Vespertilia

 

«Pronto? Dove sei Anna?»

«Entrata adesso in autostrada, tra un'oretta, un'oretta e venti dovrei essere a casa, fai scappare le modelle di Playboy.»

«Sai bene che non mi piacciono le tette finte.»

«Non è la cosa più rassicurante da dire a una moglie, Walteruccio caro.»

«Lo so.»

«Dovrebbe essere un'imitazione di Han Solo?»

«Certo. Han Solo è il mio maestro di vita.»

«Pessima imitazione, comunque. Cosa stai facendo?»

«Sto per mettermi a dipingere, ho tutto pronto.»

«Ti do fastidio, forse?»

«No, anzi, parlando con te col vivavoce rimango tranquillo.»

«Cos'è che devi dipingere?»

«La copertina di quella raccolta di racconti sui vampiri per Sperling&Kupfer.»

«Quello di quegli schizzi che facevi sul tuo blocco, con la vampira dagli occhi rossi?»

«Sì. Sarebbe il mostro di “Un mistero della campagna romana” di Anne Crawford.»

«Vespertina?»

«Quelle sono le scuole serali, tonta! Vespertilia!»

«Ehi, Ciccio, Tonta dillo a tua moglie!»

«Tonta! E Ciccio dillo a tuo marito!»

«Ciccio!»

«Ma saremo stupidi, eh, Annuccia?»

«I più fessi del mondo. Ma dimmi un po', che pazzi preparativi hai fatto, su, dimmelo.»

«Niente di che, un po' di foto un'attrice degli anni '20, tale Martha Pershing, che mi ha ispirato tantissimo, profilo, fronte, tre quarti, figura intera...»

«Foto nuda, ne hai trovate? Eh? Maiale!»

«È morta 61 anni fa.»

«Oh, caro mio, al pisellino degli ometti che ho conosciuto nella mia vita il fatto che delle tette fossero passate a miglior vita decenni prima non ha mai fatto né caldo né freddo.»

«Comunque una, sì. Gran fisico, quasi come te.»

«Ahi! La captatio benevolentiae, ahi ahi ahi, allora c'era stata una certa qual reazione del walterino del piano di sotto,»

«Solo un po', ma proprio un pochino. Sembra un incrocio tra la Bellucci e la Greene.»

«Una mia sosia, in effetti.»... «Ma dimmi un po', foto di 'sta gnocca d'antan, e poi?»

«Statue romane, per i vestiti, foto di occhi di predatori nel buio, un teschio di un cane per copiare i denti, delle foto di un cadavere per il colorito e le vene, un po' di immagini di vampiri del grande schermo per farla con lo stesso atteggiamento, un piattino con qualche goccia del mio sangue...»

«La foto di un cadavere e … un po' del tuo sangue? Cosa?»

«Sì, perché, insomma, i colori sono importanti, nei film li sbagliano sempre.»

«Qualche giorno ti mettono dentro, caro mio, e io dovrò trovarmi un uomo sano di mente.»

«Noioso! Ma dai, mi sono punto il dito con la lancetta per misurare il diabete di mio padre, non fa nemmeno male.»

«E la foto?»

«Diciamo che sono andato alle camere mortuarie e … non vorrei confessare reati su una linea che potrebbe essere intercettata.»

«Lo sai che sei matto come un cavallo?»

«È una delle mie doti più irresistibili.»

«Sì, vabbè.» … «E ora, che fai?»

«Sto cominciando a stendere i colori, la sagoma di lei chiara nel buio, come faceva Caravaggio.»

«Quindi una figura illuminata che emergerà dal buio, bello.»

«Grazie. Puoi fare la faccia cattiva e dirmi qualcosa?»

«E perché?»

«Il tono mi passerà immediatamente l'espressione.»

«Se non ti comprano questo quadro per 2000 euro ti caccio di casa.»

«Un attimo … ecco, l'espressione va bene, ma manca qualcosa … Puoi dirmi qualcosa di eccitante, tipo cosa vorresti farmi quando arrivi?»

«Dopo una giornata di incontri e riunioni ho bisogno di essere fatta … rilassare... e poi vorrei fare una doccia per togliermi di dosso il tuo sudore e i colori che mi avrai lasciato dappertutto.»

«Ecco, e ora l'espressione è completa. Ah, walterino ha gradito.»

«Walterino porcellino! Ah! Ah! E ora cosa stai dipingendo?»

«Lo sfondo, sono tombe della via Appia, lapidi, e … ecco, la luna piena in cielo. Per te di che colore ha i capelli Vespertilia?»

«Castani scuri, ma un po' ramati.»

«Aspetta, mescolo questo, questo e … un po' di viola, ci vuole, e un tocco di giallo oro, mescolo. Perfetti. E il nero dove c'è l'ombra, perfetta.»

«Le si vedono le tette?»

«Cara mia, è la copertina di un libro S&K, mica la copertina di Zora la Vampira. Si vede il décolleté, e sotto alla tunica si indovinano le forme.»

«Se è a metà tra la Bellucci e la Greene c'è un bel po' da indovinare, povera tunica che sforzo!»

«Preferivi la Jovovich?»

«Quell'infame manico di scopa? E poi avresti dovuto metterci i dobermann spellati, lei non si muove mai senza.»

«Avercene di infami manici di scope di quel genere...»

«Dormi sul divano.»

«Cacchio. Ma sai bene che tu sei l'unica donna per me!»

«Citi Alan Sorrenti?»

«Dovrei sapere chi è per farlo.»

«'gnurant!»

«E ora le mani … le unghie lunghe, quasi artigli, livide... le mani hanno le vene verdi visibili, ecco la sfumatura giusta... ecco, la vena va così', e così ...»

«Hai copiato dalle tue mani?»

«Mi conosci, eh? E ora, il colorito del collo e del décolleté, guardiamo la foto … un tocco di blu, un po' di verde, e grigio … perfetto, perfetto, la pelle di un cadavere, perfetto.»

«Disgustoso!»

«Eccheccaspio, Anna, è una vampira sepolta in un sarcofago da 1800 anni, mica può sembrare Shirley Temple.»

«Che era in film in bianco e nero, no?»

«Riccioli d'oro, sarà stata in technicolor, ma boh... che ne so, per me una vampira deve essere pallida.»

«E il sangue a che ti serviva?»

«Ha appena bevuto, cola all'angolo della bocca e le lorda la tunica.»

«Ma allora è gonfia di sangue come una sanguisuga, non deve essere pallida, ma congestionata.»

«Cazzo! Hai ragione. Intanto correggo lo sfondo, mentre ci penso, un po' di iscrizioni, questa è bellissima, era per una bambina morta piccola, “Terra sii lieve su di lei, lei lo è stata su di te”.»

«Porcaloca, esiste davvero?»

«Sì. Bella, eh?»

«Sto invecchiando, Walter, mi sono commossa.»

«Anche io, Anna, anche io. Siamo due vecchi romanticoni.»

«Però tu sei pure un po' stronzo.»

«Ti piaccio per quello, no?»

«L'errore è nella premessa, mi sa.»

«Bugiarda! Ma dimmi un po', è morta e quindi è livida, ma ha appena bevuto sangue e allora è congestionata e gonfia come una sanguisuga... come faccio?»

«Boh! La fronte e le occhiaie dovrebbero essere livide, come la mani, mentre le guance e il collo … quasi rossi. Ce la fai?»

«Metodo Stanislavskij, aiutami tu! Hop!»

«Che hai fatto?»

«Sto facendo la verticale, tra un minuto avrò la faccia congestionata e potrò copiarla guardandomi allo specchio.»

«Ah! Ah! Cioè, adesso sei appoggiato sulle mani con i piedi in alto? Porca zozza che marito scemo che ho!»

«Ah-a! Brava, ma per l'arte si fa di tutto.»

«A me sembri scemo.»

«Un attimo … Argh … aspetta ...»

«Eccomi!»

«Sei vivo?»

«Sì. Aspetta che do qualche ritocchino, la mia faccia allo specchio era perfetta, gonfio e arrossato, ecco … meravigliosa, gli occhi cerchiati, la fronte terrea, la faccia gonfia, congestionata, una sanguisuga nascosta in un corpo da dea ...»

«Ti ho dato un buon consiglio, allora, eh?»

«Sei la mia musa, Anna, senza di te sarei solo uno che sa disegnare nelle proporzioni giuste. E ora, le ultime ombre sui capelli, le mani, gli artigli … sporchi di terra, ha scavato nel sarcofago per uscire, e gli occhi ...»

«Luccicano nel buio? E di che colore sono?»

«Non lo so, perché gli animali li hanno verdi, azzurri, ma lei vorrei che fosse rossa... ma temo l'effetto led.»

«Intanto metti il sangue, lo hai già preparato il colore? Sì, aspetta, rosso rubino, un po' di nero, e bianco, è lucente, aspetta … ecco e … ecco. Uguale!»

«Uguale? Lo hai provato col tuo sangue?»

«Sì, su un foglio, uno sbafo di pennello di sangue e uno di colore, uguali.»

«Lo stesso pennello?»

«Sì. Perché?»

«Quindi ora stai dipingendo anche col tuo sangue, le stai dipingendo addosso il tuo sangue.»

«Boh, sì. In quantità infinitesimale, sì.»

«Mi sa di stregoneria, non farlo.»

«Mi stai diventando superstiziosa? Non è che andrai dalle santone che moltiplicano gnocchi e pizze, vero?»

«No, è solo che … mi pare sbagliato.»

«È sangue, cara, solo siero e globuli rossi, praticamente acqua arrugginita.»

«Mah! Com'è venuta?»

«Stupenda. Mancano solo gli occhi, verdi come i tuoi, naturalmente. Gli occhi più magnetici del mondo. E la luce … questo, questo, e … et voilà! Cazzo, sembra viva.»

«Sei soddisfatto?»

«Sì, Anna, è incredibile, non ho mai fatto qualcosa di simile, è come la Gioconda al Louvre, mi pare che mi segua, gli occhi, non ho mai dipinto occhi simili … Vespertilia è qui.»

«Questo in un romanzo horror sarebbe il momento in cui … Walter, cos'era? Walter? WALTER!!!»

«Cos'era quel rumore? Eddai, muoviti porta del garage, cazzo! Arrivo, Walter, cos'è questo suono? Sei caduto? Ti sei fatto male? Walter? Eccomi, senti che apro la porta, Walter...»

«Eccomi... Walter, dove sei? Cos'è questo casino? E questo... sangue? Se è uno scherzo non fa ridere, stronzo! Walter, dove sei?»

E dal quadro una voce rispose: «Qui, Anna, sono qui.» lei fece appena in tempo a intravvedere le due figure dagli occhi rossi dipinte nel quadro prima che esse saltassero fuori dalla tela con gli artigli sguainati verso di lei.


FINE.