giovedì 5 maggio 2016

Di massimi e minimi sistemi.

Questo dovrebbe essere un blog di narrativa, ma già gli ultimi post sono stati se così si può dire degli articoli che ho scritto sulla situazione del torrente Polcevera dopo lo sversamento di petrolio.
Oggi questo post è qualcosa di diverso; duellando ogni giorno sul sito di Repubblica con i grillini mi è venuto in mente di puntualizzare per iscritto chi sono loro e cosa sia il loro partito e ho pensato che potrebbe interessare a qualcuno leggere le mie conclusioni. Buona lettura!

DI MASSIMI E DI MINIMI SISTEMI

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”

L’articolo uno della Costituzione della Repubblica Italiana, lo abbiamo studiato tutti, pochi lo ricordano e quasi mai nella sua interezza.
Ci dice che nella Repubblica Italiana, quindi non c’è nessun Re, è il popolo ad essere il sovrano e che questo esercita il suo potere nelle FORME e nei LIMITI della Costituzione, espressi nei 138 articoli successivi.
Cosa ci dicono in breve gli articoli successivi? Il popolo è sovrano e fonte delle leggi, si esprime ogni 5 anni con elezioni a suffragio universale di tutti i cittadini maggiori di 18 anni eleggendo i suoi rappresentanti, i 630 deputati e i 315 senatori.
Questi parlamentari, per 5 anni, rappresentano la volontà popolare.
I parlamentari votano in seduta comune il Presidente della Repubblica che quindi, tramite loro, viene eletto dal popolo. Il Presidente nomina poi un Presidente del Consiglio che, formato un governo, deve ricevere dalle due Camere il voto di fiducia, ricevendo quindi una doppia investitura da parte di rappresentanti del popolo.
Vi è poi la Magistratura, altro potere dello Stato, che è composta da magistrati vincitori di un concorso e si autogoverna tramite il Consiglio Superiore della Magistratura, che è presieduto dal Presidente della Repubblica e composto da rappresentanti scelti dal Presidente stesso, dal Parlamento e dai magistrati.
Il Parlamento rappresenta il potere legislativo, quello che scrive le leggi che normano il funzionamento dello Stato, il Governo rappresenta il potere esecutivo, che governa il Paese in base a quelle leggi e la Magistratura rappresenta il potere legislativo che, in nome del Popolo Italiano e in base alle leggi, amministra la giustizia.
La Costituzione, all’art. 49, dice che i cittadini “hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
È naturale e addirittura banale che i partiti che si candidano a governare il Paese accettino e dimostrino in ogni loro aspetto la loro adesione alla democrazia e allo stato di diritto, perché un partito che propugnasse una dittatura, pur eletto alle elezioni da una maggioranza, si troverebbe ad agire in contrasto con i principi enunciati nella Costituzione.

E passiamo ora dai massimi sistemi ai minimi. Parliamo di un partito che non si definisce partito, un partito i cui esponenti, dei politici, dicono che tutti i politici fanno politica solo per rubare. Parliamo del MoVimento 5 stelle (da qui in avanti M5s).
Per essere democratico, n.b. non per essere il Partito Democratico, un partito deve funzionare secondo i principi della Costituzione, perché come potrebbe agire democraticamente una volta al potere un partito che sia dittatoriale? Ci domanderemo quindi: il M5s è democratico?
Chi è il “sovrano” nel M5s? Chi è fonte delle leggi, cioè dello statuto, nel M5s? Chi amministra la legge, cioè applica lo statuto, nel M5s? Chi governa, cioè comanda il partito dettandone la linea e decidendo come votare, nel M5s?
A parole a comandare è la Rete. Ma chi è la Rete, forse il World Wide Web nel suo complesso? No, la cosiddetta Rete è in realtà un piccolo numero di iscritti al Blog di Beppe Grillo, orbitanti intorno al numero di 40.000.
Chi sono questi iscritti? Boh! A decidere se ci si possa o no iscrivere al Blog è il gestore del Blog stesso, e cioè la Casaleggio & associati. Chi decide quando e come si vota sul Blog? La Casaleggio & associati. Chi certifica quanti siano stati i votanti ad ogni votazione e quale ne sia stato il risultato? La Casaleggio & associati.
Quindi, per quanto il sovrano nel M5s sia a parole la Rete, il sovrano è a tutti gli effetti una ditta privata appartenente a Gianroberto Casaleggio e ora, dopo la sua morte, a suo figlio Davide.
Come funziona il partito M5s, quale è la sua legge fondamentale? È il cosiddetto “non-statuto”, che noi, essendo persone serie, chiameremo da qui in avanti statuto.
Lo statuto in questione dice che i parlamentari eletti nel partito M5s non rappresentano i cittadini italiani (art. 67 della C. I.) ma sono solo “portavoce” della Rete e quindi, come abbiamo spiegato, della Casaleggio & associati. Addirittura da poco tempo sono tenuti a firmare un contratto, evidentemente illegale, in cui si impegnano a votare in conformità al programma scritto dalla Casaleggio & associati pena il pagamento di una penale da 150.000 euro.
Chi ha scritto lo statuto? Beppe Grillo e Casaleggio. Chi lo ha modificato di volta in volta? Grillo e Casaleggio. Chi esercita il potere nel M5s in base a questo statuto? Grillo e Casaleggio.
Chi decide quando applicarlo e quando non farlo? Grillo e Casaleggio, e lo fanno molte volte, essendo stati espulsi alcuni parlamentari del M5s perché erano andati in tivù mentre ora ci vanno continuamente senza nessun problema, ed essendo stati espulsi altri per mancata rendicontazione delle spese mentre un membro del cosiddetto “Direttorio”, Luigi Di Maio, è lì in una posizione dirigente pur non avendo rendicontato le spese come loro.
Chi comanda nel partito M5s? Grillo e Casaleggio, le due guide del M5s, e il Direttorio. E chi sono i componenti del Direttorio?
Sono 5, di questi 3 sono stati scelti direttamente da Grillo e Casaleggio e gli altri 2 sono stati scelti tramite voto del Blog, che abbiamo già spiegato prima che valore abbia, tra 5 candidati prescelti da Grillo e Casaleggio. Quindi questo Direttorio, pur avendo una parvenza di legittimazione “popolare”, si configura in realtà come un Consiglio del Re.
Il duo Grillo-Casaleggio è quindi il sovrano e la fonte delle leggi, ma è ad esse sottoposto o è sciolto dalle leggi come un sovrano del Seicento? Lo statuto dice chiaramente che chi sia pregiudicato, sotto processo o indagato non può candidarsi nel M5s, ma Beppe Grillo, guida del partito, è pregiudicato per vari reati tra cui l’omicidio colposo e la diffamazione. Ciò che vale per un candidato qualunque non vale quindi per lui che questi candidati li comanda. Altra regola inderogabile è che non si possano fare più di due mandati, perché la politica non deve essere un lavoro, ma tale regola non vale per Grillo e Casaleggio che sono lì al loro posto a vita.
Chi li ha eletti i due capi? Nessuno, sono i fondatori del partito M5s e nessuna regola dello statuto dice in quale modo potrebbero essere sostituiti, e anzi, se non bastasse, morto G. Casaleggio il suo posto è stato preso, per via ereditaria, da suo figlio Davide, senza che il Blog sia stato in alcun modo chiamato a confermargli l’incarico.
Abbiamo quindi due persone, una Diarchia, che è fonte delle leggi, amministra le leggi, giudica in base a queste leggi ma non può essere giudicata in base a queste leggi, e l’incarico di queste due persone è a vita e non elettivo, ma ereditario.
Questa non è e da nessuno può essere definita una democrazia, ma è a tutti gli effetti una monarchia (diarchia) assoluta di stampo seicentesco, come lo Stato francese sotto Luigi XIV.
Come un partito simile possa candidarsi alle elezioni in Italia e come le leggi glielo possano permettere, è uno di quei grandi misteri di cui potrebbe occuparsi, forse, Voyager.

3 commenti:

  1. Naturalmente avrei piacere di rispondere a chiunque volesse commentare questo post, e uguale piacere avrei anche dal polemizzare, educatamente, con chi non lo condivida.

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  2. Tutto vero quello che scrivi, ma c’è un però?
    La “Storia” ci insegna che non vincono le ragioni, ma le circostanze. Il ceto politico italiano sia di ispirazione berlusconiana, che di tradizione “democratica” (si dimentica che nell’ultimo governo Prodi c’era tutto quello che restava del famoso “arco costituzionale”), non ha voluto rinnovarsi, autoriformarsi, rispondere all’antipolitica che si organizzava nel paese.
    Adesso raccogliamo i frutti avvelenati che Berlusconi e D’Alema, in modi chiaramente diversi, hanno seminato.
    Siamo ad un bivio. Renzi, con il suo volontarismo, vuole dimostrare che il paese si può cambiare seguendo la strada di un riformismo deciso di stampo europeo di matrice socialdemocratica. Però potrebbe essere tardi. Le forze dell’antipolitica sono diventate molto forti e Grillo, Salvini e Meloni arrivano al 45% delle intensioni di voto.
    La Grillo e Casaleggio jr si vende come il nuovo, onesto da provare, perché gli altri hanno fallito. Non c’è altro nella mente dei 9 milioni di elettori grillini. Quello che dici tu non conta, sono dettagli irrilevanti. Poi “il fine giustifica i mezzi”, poi vedremo. Gli elettori di Grillo vogliono un cambiamento; pensano che questo sarà sufficiente per migliorare la situazione. Credono che il debito pubblico lo pagheranno i politici sconfitti, le pensioni e il reddito di cittadinanza li pagheranno lo Stato stampando lire e anche le tasse le pagheranno i vecchi politici ladri. Solo irrazionalità e irresponsabilità che viene fomentata anche dal ceto politico, intellettuale e mediatico di scuola daleminana, con l’unico intento di far cadere Renzi per poi raccogliere i cocci di un fallimentare governo grillino.
    Questi stupidi confermano di essere i veri responsabili dell’attuale crisi, perché comunque vada non saranno certo loro a raccoglier i cocci grillini.
    Noi abbiamo capito cosa c’è in gioco, vediamo se la maggior parte degli italiani sceglierà strade razionali o preferirà una avventura irrazionale.

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    1. Hai descritto bene l'atteggiamento dei "grillini" nei confronti del M5s e delle frottole che sforna a tutto spiano, io lo definirei un incantamento; come gli adepti delle sette, mi vengono in mente i Testimoni di Geova con i loro ripetuti e mai avvenuti "Ultimi giorni", più si dimostra agli occhi di chiunque la malafede, la disonestà, la falsità oserei dire pacchiana dei loro guru, più loro gli credono e si rinforzano nella loro fede.
      Bisogna però dire che sono molto aiutati in questo anche dai media, che seguono i grillini in ogni loro manifestazione evitando di raccontare le balle che dicono e le figuracce che fanno.
      E questa cosa, questa acquiescenza dei giornalisti nei confronti di questi onestissimi disonesti, non riesco davvero a capirla.

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