giovedì 21 aprile 2016

Seconda parte sul torrente.

Sono 4 giorni che vado sul ponte sul Polcevera che si trova all'altezza del confine tra Certosa e Sampierdarena e se il primo giorno il torrente sembrava normale, il secondo, quando ho scritto il post precedente, il suo aspetto era desolante, una pozza di olio maleodorante che invece che stagnare come tutte le pozze di olio, scorreva oleosa e viscida verso il mare.
Ieri la cosa era già cambiata, il torrente sembrava diviso in due parti come quei grandi fiumi, mi viene in mente il Nilo a Khartoum, che alla confluenza con un immissario scorrono per chilometri e chilometri uniti ma divisi con le acque di due colori diversi. Ecco, se la parte sinistra del torrente era ancora ricoperta di olio, più denso del giorno prima, la parte destra era limpida.
Ma oggi ... oggi la situazione del torrente mi ha davvero sorpreso. Io parlo per la parte che ho visto, che si trova a metà tra la zona dello sversamento di petrolio e la foce, e posso descrivere solo quei 200/250 metri che vedevo dal ponte. Ecco, a monte c'erano gli operai che lavoravano e avevano fatto una barriera di terra e sassi per bloccare l'acqua inquinata, e da lì l'acqua usciva fangosa, come sempre quando si smuove la terra, ma totalmente priva di chiazze oleose, che si formavano solo quando l'acqua, nelle vicinanze del ponte, andava a toccare una grossa chiazza nera di sabbia sporca di petrolio solido.
E quindi posso immaginare che i lavori di pulizia, cominciati bloccando l'acqua vicino alla foce per impedire per quanto possibile l'arrivo del petrolio in mare, siano cominciati contemporaneamente anche nel luogo dell'incidente per poi scendere a valle.
Non credevo ai miei occhi stamattina, un danno che mi sembrava enorme e irrimediabile era stato praticamente azzerato.
Spero che la reale condizione del torrente e del suo alveo corrispondano a quello che ho visto e che per tutto il suo corso i lavori siano andati così bene.
Se ci saranno altre novità ve le farò sapere, ciao!

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