domenica 28 ottobre 2012

Voci. V


Dove i nostri eroi esplorano l’anfiteatro e a Nicola viene un dubbio.

Daniele, Anna e Nicola camminarono per una decina di minuti fotografando tutto, prendendo appunti sulle cose più belle e indicandosi a vicenda quello che generazioni di archeologi avevano solo potuto immaginare.
Infine si trovarono di fronte la mole gigantesca dell’anfiteatro, una caccola in confronto al Colosseo, ma comunque con muri alti almeno dieci metri. Un lato era crollato formando un cumulo di macerie che occupavano quasi totalmente la strada. Si infilarono nell’arena da un vomitorium e rimasero delusi trovandola invasa da un bosco di querce secolari, ma salirono poi sulle gradinate fino all’ordine più alto, al di sopra dei tetti della città.
Videro allora che la città sorgeva all’interno di una conca tra le basse colline boscose dove avevano trovato le tombe, circondata da mura intatte in tutto il loro circuito. All’estremità nord le mura finivano su un laghetto in cui evidentemente si scaricavano le acque reflue della cloaca.
- Ammazza che schifo quel lago! – disse Daniele – Se ci va l’acqua di quella fogna puzzolente. –
- Puzzolente? – chiese Nicola – E di che? –
Daniele arrossì e poi disse: - quando prima ho vomitato, ce l’ho fatta ad arrivare a un tombino, ma c’era tanta puzza che quasi vomitavo di nuovo. –
- Puzza di merda, dopo 1800 anni? –
- Non di merda. – disse Daniele arricciando il naso – Era più … fetido, come di carne marcia, ma peggiore. –
- Puzza di morte. – disse Nicola – Ora che ci penso si sente ovunque in questa città, puzza di morte. –
- Così mi fate paura, - disse Anna spingendo Nicola – specialmente qui nell’arena! –
- Qui di gente ce ne è morta ben poca. – disse Daniele – Era una città troppo piccola per permettersi scontri all’ultimo sangue. –
- Be’, per fortuna! – disse Anna – Soprattutto pensando a quello che ha detto Mirko quando abbiamo passato le mura: “Non andare nel posto dove i morti camminano.” –
- E che schifo! – disse Daniele – Cosa è, pazzo? –
- No! – disse sorridendo Nicola – Solo che ha letto un libro di King, “Pet semetary” dove un fantasma dice al protagonista che, quando sono in un cimitero con le lapidi, sono nel posto dove i morti parlano, e lo ammonisce a non passare mai una barriera di tronchi che li separa dal posto dove i morti camminano. –
- Ma leggete quei libri lì? – chiese schifata Anna.
- Sì! – rispose ridendo Nicola – E un altro libro che piace tantissimo sia a lui che a me è “Le notti di Salem”, dove un vam… - e si interruppe saltando in piedi.
- T’ha punto una tarantola? – gli chiese Daniele.
- No. – rispose Nicola guardando intorno a sé la città deserta. Rimase in silenzio e poi disse: - Dove sono andati Mirko e Elena? –
Daniele e Anna si guardarono stupiti, non capendo cosa stesse dicendo il loro amico. – Sono andati a nord, - disse Daniele – ha detto che voleva trovare la cloaca. –
- Mio Dio! – disse Nicola – È impazzito! –
Anna schizzò in piedi gridando quasi: - Perché? – ma prima un vero urlo giunse alle loro orecchie, era Elena che gridava aiuto come in preda ad una crisi isterica.
Nicola partì di corsa come un centometrista, saltando come uno stambecco da un gradino dell’arena all’altro e i due amici lo seguirono a fatica perdendolo di vista dopo un paio di minuti.

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