giovedì 6 settembre 2012

Capitolo 53, tutti i Perdenti e It.

LIII

Fermi davanti alla porticina i sei Perdenti rimasero in piedi, aspettando che il coraggio che avevano in sé diventasse abbastanza forte per farli passare di là.
- Ricordate cosa era? – chiese Beverly.
- No. – disse Ben.
- Assolutamente no. – disse Richie.
Stan allargò le braccia come a dire che lui non ne poteva sapere nulla, anche se in realtà aveva sognato quel momento della vita del padre molte volte nella sua vita, dimenticandolo misericordiosamente appena sveglio. Anche Rachel fece segno di no con la testa, anche se nella sua testa vide per un attimo, così velocemente da non rendersene neanche conto, una mosca che si dibatteva in una ragnatela. – Forse … - disse a voce bassa, poi scosse con decisione la testa e disse – No. –
- E tu, Big Bill? – gli chiese Richie notando che il suo vecchio amico sembrava davvero affaticato, col sudore che gli colava giù dalla fronte fino al colletto della camicia. – Tu non ricordi nulla? –
Bill fece una cosa assurda in quella situazione, sorrise, poi disse: - Forse sì, Boccaccia. Chud. – disse.
- Cosa? – chiesero all’unisono Beverly e Ben, ma Richie sorrise a sua volta. – Chud. – rise piano, poi ripeté: - Chud! Il bacio alla francese peggiore della mia vita. –
- Quanto hai ragione, Boccaccia, quanto hai ragione, mamma mia! – socchiuse gli occhi e disse: - Tu mi hai salvato. –
- E Eddie ha salvato tutti e due. –
- Eddie! – urlò Ben. Ma non lo avevamo lasciato qui? – e si guardò intorno. Niente ossa, e neanche mummie avvizzite – Dove è Eddie? –
- È la dentro. – disse Richie – Eddie se ne sta là dentro. –
- E allora andiamo anche noi. – disse Ben – Se no che ci siamo venuti a fare fin qui? –
- Io a dire il vero dovevo fare un po’ di movimento, sapete, il colesterolo, il cuore … -disse Richie.
- Se non ti ammazza It – disse Bill – ti tiro il collo io quando usciamo. –
- Dici sempre così, Big Bill, ma lo so di essere il tuo preferito. –
Bill sorrise e allargò le braccia. – Venite qui, ragazzi. Siete tutti i miei preferiti. –
Si abbracciarono tutti insieme, come i giocatori di pallavolo dopo avere segnato un punto e, per l’ultima volta, furono tutti uniti, insieme, per quanto possibile felici. Poi si lasciarono e, seguendo Bill, entrarono nella tana di It.
Quando furono tutti in piedi dall’altro lato del muro, in quella luce verde-marcio che sembrava permeare totalmente l’ambiente e non scaturire da nessuna fonte, videro contemporaneamente la grande sala con i loro occhi e con gli occhi della memoria. Nulla fu più nascosto, tutti i sipari furono aperti.
Bill ricordò tutto del Chud e dei Pozzi Neri, come anche Richie, Beverly ricordò il corpo di Eddie che le moriva tra le braccia mentre il sangue usciva via dal suo moncherino trascinandosi via la sua vita. Ben ricordò le uova di It, che aveva schiacciato una alla volta inseguendo a volte quei piccoli ragni abortiti che ne uscivano per morire dopo pochi passi.
E anche Rachel e Stan ricordarono, per quanto impossibile, diventando per davvero un’unica cosa con quelli che erano stati tanti anni prima i loro padri.
E fu sempre con queste due diverse paia di occhi che videro l’enorme ragno che era It nella forma più vicina alla sua reale essenza scendere dalla sua ragnatela verso di loro. Alle cicatrici del ’58 si erano unite quelle dell’85, cosicché il ragno sembrava rimesso insieme da un dottor Frankenstein dei film degli anni 30, e sul suo torso ricoperto di setole velenose spiccava una ferita sanguinante, quella che Beverly gli aveva fatto colpendolo con la freccia poco tempo prima.
Come già nel ’58 e nell’85 sentirono le loro menti vacillare, incapaci di comprendere quello che vedevano, perché percepivano comunque che quel ragno era solo un’approssimazione del vero It.
Rimpiansero di non essere fuggiti, rimpiansero di non essere morti, pregarono tutti gli dei di farli schiattare lì, sul momento, prima che il ragno potesse raggiungerli, ma nessuno di loro indietreggiò.
Rimasero lì fermi mentre quell’enorme animale arrancava sulle sue otto zampe verso di loro, schiumando sangue, rabbia e dolore, incapaci di avanzare e comunque ben decisi a non fuggire.
E poi Bill disse : - Ora o mai più. – e come già altre due volte si fece sotto al ragno venendone totalmente soverchiato. Si guardarono negli occhi, si riconobbero e, dopo che Bill ebbe detto: - Tu hai ucciso Georgie e Audra. – smisero di muoversi. Il rito era ricominciato.
Ben, Beverly, Stan e Rachel s avvicinarono a Bill mettendosi alla sua destra e alla sua sinistra, sentendo nelle loro menti tutto il dialogo che intercorreva tra lui e It, ma Richie non andò con loro.
Dopo essersi guardato intorno individuò quello che cercava. In un punto facilmente raggiungibile, perché nella vita essere coraggiosi serve, ma se non si è fortunati non si va proprio da nessuna parte, un bozzolo si muoveva come un bruco quando diventa pupa. Dei capelli biondi, lisci e sottili, uscivano dal viluppo di fili di seta.
Richie si arrampicò a fatica sulla parete, si appese a un filo di ragnatela grande come un cavo elettrico con braccia e gambe e arrivò da Eddie. Con un coltellino svizzero tagliò i fili e vide emergere il visino smunto del suo amico.
Era un bambino, come al tempo del loro primo scontro con It, e i suoi occhi sembravano quelli di un pazzo, ma quando si fissarono in quelli di Richie Eddie tornò sé stesso.
- Richie! – disse con voce rotta dal pianto e dall’asma – Richie, sei venuto da me! –
- Certo Eds, che ti aspettavi? – disse Richie continuando a tagliare i fili. Poi, quando le braccia di Eddie furono libere si mise una mano in tasca e gli porse l’inalatore che aveva comprato a Bangor.
- Regalino, Eds! – disse sorridendo.
Eddie lo afferrò, prese una bella spruzzata inalando più forte che poteva, poi lo guardò e disse: - Lo sai che non mi piace, quando mi chiami Eds! –
- Certo Eds! – disse Richie, poi indicò con un cenno del capo gli amici sovrastati da It e disse: - Andiamo? –
Eddie li guardò, un sorriso gli illuminò il faccino pallido quando vide i suoi amici, non tentò assolutamente di nascondere l’odio che provava per il ragno e fissandolo strinse con forza l’inalatore. – Acido. – disse a voce bassa, poi guardò Richie e disse: - Io vado, Boccaccia. Tu libera lui. – e gli indicò un bozzolo lì accanto.
- E chi è? – gli chiese Richie?
- Il nostro unico amico. – disse Eddie calandosi giù per un filo, quando fu a terra si girò di nuovo verso di lui e aggiunse: - La nostra unica speranza. - poi corse verso gli altri mentre Richie armeggiava col coltellino per liberare il prigioniero del bozzolo.

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