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sabato 28 luglio 2012

Capitolo quindicesimo.

XV

Dal News di Derry di domenica 8-7-2012. Editoriale del direttore.

“In un famoso film di qualche anno fa un personaggio diceva che è proprio prima dell’alba che viene l’ora più buia.
Ecco, a Derry è successo esattamente questo.
La nostra bella città era in declino, lo sapevamo tutti. È dal maggio dell’85, quando vi fu quell’orrenda alluvione che tutti noi adulti ricordiamo con orrore e tristezza, che Derry aveva cominciato a morire.
Le ferite del disastro erano state suturate per quanto possibile, ma le cicatrici rimaste erano impossibili da non vedere. E, peggio ancora, quella catastrofe aveva allontanato da noi gli investitori e la città era finita in una parabola discendente che avrebbe potuto portarla, in pochi anni, a fare la fine della vicina ‘Salem’s Lot, che da fiorente cittadina piena di vita si è trasformata in una ghost town da film western.
E poi, negli ultimi otto o nove anni, quando una generazione che non aveva vissuto la tragedia dell’alluvione cominciava ad affacciarsi alla vita adulta e pensava, comprensibilmente, di abbandonare la città, sono cominciati le sparizioni e gli omicidi di bambini.
E infine, martedì scorso, ecco l’orrore più grande, il momento più buio e cupo della notte di Derry, Allison e Louise Chambers sono state rapite e barbaramente uccise da J. D. Paniska e Robert Gray. Sembrava un punto di non ritorno per la nostra città, la morte civile di una piccola e sana comunità di brave persone, ma il rapimento e la successiva morte in un incendio dei due rapitori sono stati invece l’azimut della nostra sofferenza.
Nei due giorni successivi la città è rimasta come intontita dal dolore e dallo stupore, stringendosi intorno al signor Chambers che aveva intanto perso anche sua moglie che non aveva retto allo strazio della doppia perdita, così come si è stretta intorno all’agente Stanley Hanlon che coraggiosamente aveva arrestato i due mostri rimanendo gravemente ferito. Ma poi, la notte di giovedì c’è stata una scossa. Reale oltre che metaforica.
È stato come se quella piccola scossa di terremoto avesse risvegliato la nostra cara Derry. Si respira per le strade un’aria migliore, un’aura di ottimismo pare contornare tutto e il mondo si è ricordato nuovamente di noi.
È proprio di giovedì la notizia che l’Ikea ha deciso di aprire una nuova fabbrica proprio qui nella nostra contea, portandoci almeno seicento nuovi posti di lavoro.
E venerdì l’hanno seguita l’industria automobilistica FIAT-Chrysler e la Apple. Entrambe hanno scelto proprio la nostra città come sede di fabbriche e uffici periferici e gli esperti prevedono che queste nuove attività porteranno almeno altri duemilacinquecento nuovi posti di lavoro.
I tempi delle vacche magre sono finite, Derry, ci siamo di nuovo alzati in piedi e vogliamo rivendicare il nostro posto nello Stato e nell’Unione.
Stai attento a te, mondo, Derry è di nuovo in piedi. Derry ha di nuovo fame.”

Dallo stesso numero del News, pagina dieci, in fondo a sinistra.

“Inspiegabile incidente domestico. Eccezionale ritorno di pressione dalle fogne e water di un appartamento di Canal Street esplode. Frammenti di ceramica uccidono bambino di dieci anni.
Gli esperti del comune sono al lavoro per tentare di capire la dinamica dell’incidente. Il Sindaco si dichiara vicino ai genitori della vittima.”

E sì, Derry aveva di nuovo fame, non c’è dubbio.

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