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mercoledì 22 agosto 2012

Capitolo 40, secondo interludio.

XL

Secondo interludio

Per quanto possa sembrare incredibile, dieci giorni fa ero un tranquillo agente di polizia di una sonnacchiosa cittadina del Maine.
Sto di nuovo scrivendo sul vecchio quaderno di mio padre, novello Frodo che scrive le continuazioni delle avventure di Bilbo e mi chiedo con una certa inquietudine se un giorno questo quaderno finirà in mano a un anziano hobbit di nome Sam per scrivere l’ultima parte. Cavolo! Se non sarò morto da qui a due giorni, è molto probabile che le parole scritte su questo quaderno sbiadiscano di nuovo fino a scomparire, così come i ricordi di tutti noi.
Stiamo rischiando, abbiamo preso tutti lo stesso volo da L. A. a Boston, ma dopotutto se It avesse voluto farci morire in un incidente, lo avrebbe già fatto. Voliamo a ottocento chilometri all’ora verso Derry, verso It.
Ieri il capo Gardener mi ha chiamato e con la voce rotta dai singhiozzi mi ha avvertito della morte di mia madre. Il mio avvertimento non è riuscito a salvarla, ma dopotutto tutti noi ci stiamo muovendo come su degli invisibili binari, crediamo di decidere di volta in volta la direzione da prendere, credo di aver capito, ma questa è già decisa da tempo, forse da prima della nascita di It.
Se c’era una persona innocente a questo mondo, questa era mia madre. It ha mandato i suoi scagnozzi a fare il lavoro sporco, solo che qualcosa deve essere andata male. Chambers, so che è lui, anche se non ne ho parlato a Gardener, dopo aver ucciso mia madre, ha ucciso anche Bowers. Evidentemente l’influsso di It non aveva annullato le loro menti. Chambers, che conoscevo come una brava persona, deve aver trovato insopportabile lavorare con un animale come Bowers. Peccato che la loro lite non sia accaduta un po’ prima, magari mia madre si sarebbe salvata. Ma non ce l’ho con Chambers, cazzo, no. È solo una pedina nelle mani di It, chissà cosa gli farà vedere per manovrarlo. È It quello da eliminare, è lui il problema.
Vorrei piangere e disperarmi, vorrei chiudermi in una stanza buia con la testa affondata in un cuscino, vorrei urlare la mia rabbia a Dio, vorrei prendermi una ciucca di quelle che non ti ricordi neanche più chi sei. Ma ci sono gli altri, c’è Rachel e non posso abbandonarli. Trasformerò questo dolore in rabbia, ne farò un’arma per uccidere It più di quanto lo fosse un dollaro d’argento fuso a formare un proiettile. Strapperò il cuore di It con le mie mani, se ne avrò la possibilità, o morirò tentando di farlo. In un modo o nell’altro porrò fine all’esistenza di It.
Ecco, uccidere It. L’ultima volta che ho scritto su questo quaderno, prima di partire per Los Angeles e conoscere quello che resta dei Perdenti, mi ero posto tre domande; la prima è: Se ventisette anni fa loro non sono riusciti a ucciderlo, perché dovremmo riuscirci adesso? La seconda è: Può essere ucciso It? E la terza, la più importante perché da essa derivano le altre: Che cosa è It?
E ora, mentre Rachel dorme con la testa sulla mia spalla, mentre Ben Hanscom e sua moglie Beverly parlottano sottovoce dietro di me, e mentre Bill Dembrough e Richie Tozier giocano a carte nei sedili davanti a me, tenterò di dare la mia risposta a queste domande.
Comincerò dalla terza, naturalmente.
Cosa è It? La risposta più semplice è che It è il male. Il Male con la M maiuscola. Ma essendo semplice, checché ne dica Guglielmo di Occam, questa risposta è sbagliata.
It è Derry allora? No, perché considerando Derry come un organismo che si articola in tutte le sue parti che collaborano per farlo vivere e prolungare la sua esistenza, anche i Perdenti e dopo di loro io e Rachel facciamo parte di Derry, eppure non facciamo parte di It.
E allora It è un corpo estraneo, un parassita? Non penso, perché Derry, malgrado il continuo salasso di vite umane causato da It, prospera proprio quando lui c’è, e soffre la sua assenza.
Sarebbe allora un simbionte, parola che fa tanto Star Trek, ma un simbionte non provoca mai un danno al suo ospite.
E allora mi è venuta un’idea. Io penso che It sia una specie di incrocio tra un’influenza esterna, un’entità extragalattica malvagia, un’inclinazione al male ovunque presente e qui più potente, e Derry. It è come un virus o delle radiazioni, o anche un comportamento sbagliato tipo fumare sigarette o respirare amianto. Ecco, per spiegarmi bene It era inizialmente un oncogeno che ha infettato Derry, e dal loro incontro è nato quel tumore che è It come lo conosciamo noi.
It cresce quando cresce Derry, si rinvigorisce quando lei è forte, si nutre delle sue pulsioni e le incanala verso il male. Derry è marcia, non come le altre cittadine, ma di più, come avevo avuto modo di rendermi conto facendo l’agente di polizia.
Farò un esempio per spiegarmi. Un anno fa ho seguito il caso di Tracey McCallister. Si tratta di una ragazza di diciassette anni, sedici all’epoca, con una faccia un po’ bovina, il corpo di una pin up e il cervello di un criceto incapace di girare sulla ruota. Questa povera ragazza, assolutamente incapace di fare del male a alcunché, è stata invitata a una festa dai suoi compagni di classe, che avevano tutti da uno a due anni meno di lei, quattordicenni quindi, e alla festa ha bevuto una bevanda corretta con dell’alcool. Quando la ragazza ha perso abbastanza i freni inibitori, e parliamo di una poveretta che da sobria è capace di alzarsi la maglietta per farti vedere il neo a forma di farfalla che ha accanto al capezzolo mentre la interroghi, tutti i suoi amichetti la hanno montata a turno, ed erano venticinque.
Ora, io so che gli stupri di gruppo avvengono ovunque, ma che venticinque quattordicenni o quindicenni violentino tutti una loro compagna ritardata, e parlo di ragazzi di buona famiglia, non teppisti cresciuti in un ghetto o in delle baracche, ecco, questo mi sembra davvero degno di nota. E tutto questo è passato sotto silenzio, nessuno è stato interrogato, nessuno è stato arrestato, nessuno è finito in galera.
I genitori di Tracey la hanno ritirata dalla scuola e lei, che era rimasta incinta, ha portato a termine la gravidanza, e tutto ha continuato come se niente fosse.
Ecco, Derry è una città in cui una sedicenne può essere violentata da venticinque quattordicenni senza che neanche i vicini di casa lo sappiano. Derry è una città dove ogni anno venti o trenta tra bambini e adolescenti scompaiono nel nulla. Derry è una città dove ci sono in media più morti per omicidio che nel Bronx, ma nessuno ne parla. Derry è una città dove il capo della polizia può ordinare un linciaggio senza che nessuno dica né ai né bai.
Derry è la città di It, plasmata a sua immagine e somiglianza.
Ma se Derry è un organismo e It è il tumore, e dico un tumore maligno, perché Hanscom dice che It lo ha accusato di aver ucciso i suoi figli, anche se lui non lo ricorda, se Derry dicevo è un organismo e It il tumore che le cresce dentro, i Perdenti cosa erano?
Io pensavo che loro fossero le difese immunitarie, ma quando ventisette anni fa lo hanno quasi ucciso, anche la città è stata praticamente distrutta, e non ho mai sentito di anticorpi simili. Quello che è successo, il risultato delle loro azioni, mi sembra molto più simile a un’altra cosa. Ecco, io penso che qualcosa di esterno a Derry e a It, una sorta di oncologo megagalattico se mi passate la metafora pedestre, probabilmente la Tartaruga di cui ha scritto mia padre, abbia tentato di uccidere It. E quello che si usa per uccidere un tumore, lo sa chiunque abbia avuto in qualche modo a che fare con questa simpatica malattia, è la chemioterapia. E la chemio, cari miei, è semplicemente un veleno. Mentre uccide il tumore, o mentre ci prova, avvelena anche te, e ci va giù pesante. E quindi io penso che i Perdenti, quei sette ragazzini spaventati e poi i sei adulti che erano rimasti di loro ventisette anni dopo, siano stati una tremenda chemioterapia somministrata a Derry per liberarla da It, e che il vomito e la perdita dei capelli siano stati l’alluvione con conseguente scomparsa del centro della città e i connessi ottantasette morti.
Ma It è sopravvissuto. Come una metastasi è cresciuto in Bobby Gray e poi si è recidivato in tutto il suo splendore. E quindi qui tenterò di rispondere alle altre due domande.
Può essere ucciso It? E se sì, perché dovremmo riuscirci adesso quando loro non ce l’hanno fatta nel ‘58 e nell’85? Io penso che possa essere ucciso, sì. Quello che mi chiedo è se sia possibile farlo senza uccidere anche Derry. Quindi saremo in grado di farlo? E soprattutto, siamo pronti a farlo?

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